Sviluppato da Toyota nei primi anni ‘70 e popolarizzato da Dell negli anni ‘90, il metodo di supply chain Just-In-Time, anche conosciuto come JIT, consiste in una strategia di gestione dell’inventario progettata per incrementare le efficienze e ridurre le perdite. Programmando la ricezione delle merci giorni o addirittura ore prima che queste siano necessarie nel processo di produzione, i magazzini non devono accumulare tanto materiale perché ne hanno solo la quantità necessaria.

Le supply chain JIT sono molto difficili da mantenere ma possono funzionare quando ogni fase nel processo di produzione è strettamente sincronizzata con la prossima. Con altri metodi di supply chain, le organizzazioni potrebbero avere delle scorte di sicurezza, che sono una piccola eccedenza per aiutare a compensare i picchi inaspettati nella domanda dei clienti (lo stock “Just In Case”).

Con il JIT, tuttavia, l’azienda cerca di eliminare la necessità di scorte di sicurezza sincronizzando perfettamente i processi.

Ma nel 2011, quando un forte terremoto e tsunami hanno colpito il Giappone, Toyota ha subito un corso intensivo sul lato negativo del “Just-In-Time”. I fornitori chiave delle case automobilistiche giapponesi sono stati messi fuori uso per mesi, ritardando la produzione di circa 760.000 veicoli a livello globale solo alla Toyota. L’azienda ha impiegato sei mesi per tornare a livelli normali di produzione.

Oggi la situazione è abbastanza simile, la pandemia ha, tra l’altro, portato ad una carenza di chip poiché molti paesi di produzione come la Malesia e l’India di recente sono stati nuovamente colpiti dal Coronavirus. La carenza di chip ha colpito l’industria automobilistica più di ogni altra. Le linee di assemblaggio sono state chiuse e alcune auto sono state spedite senza le caratteristiche che si basano sui semiconduttori. Questa situazione ha il potenziale per paralizzare l’industria automobilistica per anni.

Significa quindi che l’approccio JIT è moribondo?

Molti esperti sostengono che l’inventario Just-In-Time non sparirà completamente. Il procurement continuerà a inseguire la riduzione dei costi attraverso l’introduzione di nuovi fornitori e strategia di Dual Sourcing, ad esempio. Ma in effetti, la sfida fondamentale di questa nuova era consisterà nel bilanciare l’efficienza del Just-In-Time con la strategia del Just-In-Case. Il bisogno di tecnologie avanzate, in grado di prevedere meglio la domanda e le capacità di fornitura alla luce della situazione mondiale è più che mai necessaria. Sul mercato ci sono soluzioni che possono decisamente aiutare a mitigare i rischi attraverso l’analisi predittiva. Se siete interessati chiamatemi e vi mostrerò le alternative.


 

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