In passato è capitato a tutti noi: un aggiornamento di sistema improvviso si verifica proprio nel momento in cui abbiamo un importante lavoro da svolgere od un messaggio da inviare. E sempre mentre eravamo via, in pausa caffè.
Gli aggiornamenti obbligati sono una paura comune. Nella peggiore delle ipotesi nuovi user experience o processi aziendali ti piombano addosso senza alcun preavviso. Oppure un aggiornamento arriva all’improvviso proprio nel mezzo del periodo più impegnativo della stagione, quando il cliente ha altre priorità IT.
Perfino Microsoft ha migliorato in modo significativo i suoi update mettendo al primo posto l’utente. Le versioni più recenti di Windows permettono di installare gli aggiornamenti al momento più conveniente per te, ad esempio durante la notte. Come osservato dal gruppo accademico di ricerca Informa, raggiungere il giusto equilibrio tra aggiornamenti del software automatici o manuali in cloud, è un fattore chiave. Ha senso che questi siano obbligatori ed automatici per il patching dei punti deboli cruciali della sicurezza. Il rischio di fragilità nella sicurezza è più importante del rischio di possibili interruzioni del carico di lavoro.
Nel caso in cui vengano introdotte nuove misure nel settore, i fornitori più avanzati lasciano al proprio posto la versione più vecchia così da consentire agli utenti di scoprire e fare esperienza della nuova interfaccia con i propri tempi.
Se hai bisogno di assistenza per scegliere il sistema di cloud più appropriato alla tua azienda, parlane con noi. Per la maggior parte delle imprese, la disponibilità dei sistemi IT è cruciale poiché un’interruzione, seppure di pochi minuti, potrebbe rivelarsi disastrosa. C’è un mito comune per cui gli hosting e i software in sede (o on-premise) consentono una produttività di rete del 100% in quanto sembra che funzionino sempre e a pieno ritmo. Ma questo è impossibile, basti solo pensare al fatto che gli aggiornamenti devono essere installati sui server regolarmente.
Le infrastrutture fisiche o quelle on-premise necessitano di un team di supporto tecnico dedicato 24 ore su 24 per tutti i software e gli hardware e che questi siano presenti sul posto nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto.
Al contrario la maggior parte dei servizi di cloud includono una garanzia del 99% di accordo sul livello del servizio, SLA (Service Level agreement), molto più alto rispetto a quello che gran parte dei centri dati on-premise potrebbero anche solo sperare di offrire. Questa percentuale poi potrebbe raggiungere il 99.9% a seconda dei costi associati ai tempi di funzionamento richiesti.
Aspettarsi una disponibilità del 100% è un errore comune che le aziende commettono quando passano al cloud. Tale garanzia richiederebbe un ingente investimento.
In ogni caso, è consigliabile osservare attentamente cosa vendono i fornitori di cloud. Molti offrono una gestione IT in outsource o soluzioni frammentate, senza la necessità di un impegno continuo. Prima di scegliere un servizio di cloud, hai bisogno di esaminare esattamente quali accordi sul livello di servizio (SLA) questo includa. Ad esempio, una volta mi è capitato di leggere personalmente, che un’interruzione di durata inferiore ai 5 minuti non è da considerarsi come tempo di inattività.