Nel 2030 saranno 17.5 milioni i veicoli elettrici recenti a circolare sulle strade europee. Tuttavia, nello stesso anno, circa 125.000 tra i veicoli elettrici più datati verranno ritirati e le loro batterie saranno recuperate. Approssimativamente, il 15% di queste batterie sarebbe a questo punto troppo deteriorato per essere riutilizzato e verrà perciò riciclato, mentre le rimanenti 105.000 si aggiungeranno alle circa 250.000 batterie per veicoli elettrici (EVB) che prima del 2030 saranno già entrate nel periodo di applicazione della loro seconda vita.
Tuttavia, prima di essere riciclate o reimpiegate in altri utilizzi, le batterie per veicoli elettrici dovranno essere classificate e testate al fine di controllarne lo stato di salute e le rimanenti capacità. Questo primissimo passo della catena del valore è primordiale e potrebbe essere complesso e costoso se i laboratori incaricati dell’operazione non fossero in grado di raccogliere in fretta le informazioni relative alle batterie di cui si occupano.
Per questo motivo gli OEM, ovvero i produttori di apparecchiature originali, dovranno imprimere un codice ID unico su ciascuna delle batterie che producono. Con l’aiuto degli attuali software di pianificazione delle risorse d’impresa ERP come ad esempio quella di IFS, tale codice può essere direttamente collegato ad un registro contenente la storia di tutte le batterie EVB, il loro esatto tipo e composizione chimica. Inoltre, nel corso delle visite per la manutenzione dei veicoli, sarebbe possibile arricchire questo registro con ulteriori informazioni come ad esempio il chilometraggio medio, la temperatura di funzionamento, i problemi tecnici identificati e risolti ecc.
Con i dati provenienti dai moderni strumenti di diagnostica presenti all’interno delle stesse batterie, un registro di questo tipo sarebbe in grado di risolvere efficacemente eventuali problemi identificando le batterie e le loro caratteristiche. I costi di riciclaggio quindi, verrebbero ridotti poiché in questo modo diminuirebbe la complessità della classificazione, sarebbero minimizzati i test e si risolverebbero i problemi delle batterie ‘orfane’. Così, i processi di recupero saranno più veloci ma non solo, questo sistema si rivelerà assai utile per i negozi di riparazione e per la loro gestione delle restituzioni e sostituzioni delle unità difettose.